Supporto per la realizzazione del Progetto Pilota 

DoNotFear, un progetto di sicurezza partecipata

Migliorare la prevenzione con la sicurezza partecipata

Promuovere una sicurezza partecipata attraverso formule e modalità di reciproca attenzione, favorendo la coesione sociale e solidale è lo scopo dell’applicazione DoNotFear.

Il progetto, sviluppato da WiseTown in collaborazione con l’Università Politecnica di Berlino e cofinanziato da EitDigital, sfrutta le tecnologie innovative allo scopo di prevenire le situazioni di insicurezza sui mezzi pubblici.

Soluzione

Il progetto di sicurezza partecipata prevede la progettazione e lo sviluppo di un’applicazione che permetta ai cittadini di interconnettersi con i loro smartphone per poter interagire con gli altri cittadini o con l’azienda di trasporti pubblici.

I passeggeri, utilizzando un’applicazione dotata di un’interfaccia semplice, possono conoscere quante persone sono nelle vicinanze e quante sono disponibili ad offrire aiuto. In presenza di una situazione sgradevole il passeggero può cercare un contatto con la comunità, ad esempio chiedendo agli altri passeggeri di avvicinarsi, oppure allertare il servizio di gestore di mobilità inviando messaggi o report.

Gli operatori addetti alla sicurezza attraverso la dashboard operativa e moderne tecnologie FIWARE ed Esri potranno offrire assistenza alle segnalazioni, mettersi in contatto con i passeggeri in difficoltà e infine analizzare complessivamente le percezioni dei passeggeri.

Il trasporto pubblico è uno spazio di insicurezza e paura per molte persone

Sebbene gli ultimi studi di letteratura affermano che i trasporti pubblici europei sono molto sicuri, spesso le persone percepiscono le stazioni o tram, metropolitane, autobus, come posti di forte pericolosità e vivono delle situazioni di profonda insicurezza e di paura. Questo comportamento si verifica soprattutto nel caso di gruppi più vulnerabili come per esempio donne, giovani, anziani o persone con disabilità.

Questo è un ostacolo significativo per la transizione dalle auto personali a una modalità di mobilità interconnessa, orientata ai servizi nelle Smart Cities del futuro.

Un ulteriore problema è la sensazione di sentirsi soli sui mezzi di trasporto. Questo sentimento è corroborato dal fatto che le persone nelle città più grandi hanno meno contatti personali con i loro co-cittadini e spesso evitano di cercare una comunicazione diretta con estranei. Poiché parlare agli altri e chiedere aiuto è la raccomandazione principale delle autorità di sicurezza su come comportarsi in tali situazioni, questo è un reale problema. Allo stesso tempo, le persone sono più a loro agio nel gestire la comunicazione online, tramite il loro smartphone.

Hanno parlato dell’applicazione

WiseTown, and especially its output the “Heatmaps”, is very valuable for smart city solutions since they show additional realities. For this reason maybe we can call them problems and challenges city planners and officials can address. In our case it helped us to outline the map of perceived insecurity. In order to shape the cities of the futures this information is extremely valuable. With this we can create comfortable and save spaces in the public environment for all.

Martin Thomas Schlecht, TU Berlin